La ossessione per la penetrazione - 21 Settembre 2019
Non pubblicherò queste riflessioni su Facebook, troppo personali, le pubblicherò solo sul mio sito dove parlo di chi è Sir Stroke, solo per quelle poche persone davvero curiose che possano voler capire chi sono, non è per tutti.
Queste osservazioni sono personali e non pretendono di essere condivise. Fin da adolescente non ho mai interpretato la sessualità come piacere nella penetrazione, piuttosto come godimento tranquillo di un piacere profondo, non legato ad attività ginniche, né tanto meno al desiderio di prevalere o mettersi in mostra. Per me il piacere ha sempre significato grande e graduale eccitazione e conclusione in un orgasmo liberatorio, con calma, attraverso intimità pelle a pelle, come ho poi capito crescendo, come piace alle donne, con delicatezza e tanti preliminari. L’eccitazione graduale sino a giungere al punto di non ritorno, è il segreto per godere appieno.
Io ho scoperto a 17 anni che per me il massimo dell’eccitazione si raggiunge quando ho accesso al corpo femminile ed in particolare al sedere, con carezze, baci, ma la sculacciata mi fa arrivare la tensione al massimo: la visione dei disegni di John Willie di bellissime dame in succinti abiti sexy che frustavano o sculacciavano una altrettanto bella e sexy vittima, costretta in posizioni oscene ed in abiti vistosi, mi ha fatto capire che questo era per me il modo di raggiungere l’apice. Ancora ricordo un fumetto su una rivista inglese in cui una bella ragazza prova in un sex shop alcuni abiti molto arditi ed alla fine il proprietario le fa capire il senso di quello che aveva preferito, facendola curvare su una sedia e disegnandole con un cane più X proprio nei pressi di ano e vagina, a cui sarebbe seguita una gustosa penetrazione mentre ancora la pelle era surriscaldata…
Ecco, per me la penetrazione poteva solo essere la conclusione di un simile film, non la ricerca di un generico benessere, che avrei raggiunto molto meglio in ben altro modo.
Nel ripetere di preliminari all’infinito, il sesso orale aveva per me ben altra attrattiva, con tutte le sue implicazioni di tenerezza, delicatezza, gusto ed olfatto, per entrambi.
Ovviamente nei preliminari erano molto desiderabili una serie di sculaccioni in ogni posizione, lasciando libera la fantasia di galoppare…Da questo al BDSM il passaggio è breve, assunta la cultura del teasing&denied, della sculacciata erotica, del solletico erotico, e di ogni costrizione ed accessorio atti ad accrescere in mille modi l’eccitazione ed i mugolii della partner…
Per questo non ho mai avuto alcuna ossessione per la penetrazione, anche quando per la giovane età, sarei stato in grado di proseguire per ore in questo modo. Ho sempre preferito un bel 69 o comunque un rapporto orale dolce e sensuale al culmine di una fustigazione o di qualunque sessione eccitante di costrizione, dando anche alla mia partner la possibilità di avere più orgasmi semplici o multipli lungo tutta la durata del gioco.
Sono persuaso che anche per la maggioranza del sesso femminile il piacere si raggiunga soprattutto con l’eccitazione graduale e la stimolazione del clitoride (o/e con una pratica BDSM), e che la penetrazione contemporanea anche solo con un dito (o magari uno in ciascun orifizio) sia il massimo per raggiungere il culmine del godimento. IMHO